lunedì 8 gennaio 2018

IPPIA, PRODICO E ANTIFONE

PRODICO
Prodico di Ceo nacque tra il 470-460 a.C. Fu un educatore e un oratore politico. Si interessò particolarmente all' etimologia delle parole. Riteneva infatti che le parole   avessero un'origine convenzionale, ovvero che nascessero da un accordo dei popoli sui nomi da attribuire alle cose. Egli sviluppò l'arte dei sinonimi con cui classificò moltissimi vocaboli.

IPPIA E ANTIFONE 

Ippia e Antifone si occuparono di stabilire una distinzione e una contrapposizione tra la legge naturale e la legge positiva.
  • legge naturale: è uguale per tutti, non fa distinzioni tra le classi sociali ed è sempre valida.
  • legge positiva: creata dall'uomo ed è imparziale, mutevoli e discutibili.

GORGIA

Gorgia


Gorgia nacque a Lentini in Sicilia tra il 485 e il 480 a.c, trascorse un periodo come discepolo di Empedocle, nel 427 giunse ad Atene inviato come ambasciatore per ottenere aiuti militari. Qui riscosse grandi successi grazie alle sue doti oratorie e suscitò interesse e influenzò le scuole di retorica. Egli morì vecchissimo in Tessaglia a Fere.Per Gorgia la vita è irrazionale e misteriosa, gli uomini non sono liberi né responsabili, masoggiogati da forze ignote e incontrollabili che la forza persuasiva delle parole riesce a influenzare . 
Pertanto la parola ha un potere assoluto e l'esistenza è una dimensione irrazionale e misteriosa

PROTAGORA

Protagora

Protagora nacque ad Abdera in Tracia intorno al 490 a.C. Giunse ad Atene dove entrò in contatto con Pericle, il quale lo incaricò di elaborare la costituzione di Turi in Magna Grecia. Fece vari viaggi e una volta tornato ad Atene fu accusato di empietà a causa dei sui scritti. Morì durante un naufragio verso la fine del V secolo a.c Protagora mette l'uomo al centro del suo modo di pensare. Egli infatti definisce il termine uomo come individuo singolo, dunque che ognuno ha una visione diversa delle cose(relativismo culturale). Sempre secondo lui le credenze, le leggi i costumi e i valori hanno una validità relativa che cambia in base al contesto storico culturale. L'unico criterio a parer suo di verità è la parola.

I SOFISTI

I Sofisti



Il movimento sofistitico è caratterizzato da un' attività di insegnamento a pagamento. Mentre solitamente i filosofi cercavano di risolvere le grandi questioni, i sofisti si concentrarono sull'uomo e le sue capacità. Infatti avevano lo scopo di trasmettere il loro sapere agli uomini interessati al successo politico e alla riuscita individuale. I sofisti fornivano una formazione legata alle competenze retoriche e linguistiche utili per affrontare le nuove esigenze della vita democratica.
Furono molto contestati sopratutto da Platone, poichè considerava uno scempio vendedere il proprio scibile. 

IPPOCRATE

Ippocrate


Ippocrate visse a Cos tra il  460 a.C  e il 370 a.C. Della sua vita si sa molto poco ma grazie alle testimonianze rilasciate da Platone e Aristotele sappiamo che era considerato il più grande medico del tempo, nonché fondatore della scuola medica di Cos.
Egli codificò il metodo della scienza mendica antica basandosi su una analisi empirica e un attenta interpretazione razionale dei risultati dell'osservazione. 
questa scienza mira a ristabilire l'equilibrio dell'organismo sulla base della stretta interdipendenza tra la parte e il tutto, attraverso il dialogo e la collaborazione tra medico e paziente.

DEMOCRITO

Democrito di Abdera



Democrito nacque ad Abdera, in Tracia nel 460 a.C. Fu allievo di Leucippo, filosofo di Mileto e contemporaneo di Socrate e Ippocrate. Per ampliare le sue conoscenze compì molti viaggi in Oriente.  Soggiornò anche ad Atene dove venne a contatto con la filosofia sofistica e la filosofia socratica. Nonostante il contatto con la filosofia socratica egli non ne venne influenzato e perciò viene considerato un filosofo presocratico.
Morì molto vecchio ad Abdera intorno al 370 a.c. 
Il suo modo di pensare era conforme al modo di vedere la realtà di Anassagora. Egli elabora un sistema concettuale che si può definire scientifico. Infatti egli parte dal cercare di risolvere il conflitto  tra le dottrine del mutamento e quella della permanenza, affronta questo problema elaborando una visione materialistica dell'universo in cui mutamento e permanenza sono tenuti insieme e conciliati.
In sintesi si può affermare che la concezione del mondo di Democrito si presentasse come

  • meccanicistica: tutti i fenomeni sono spiegati tramite la fisica 
  • deterministica: tutto ciò che avviene è retto dalla ferrea legge della necessità 
  • materialistica: non ammette altra realtà se non la materia
  • atea: non ammette Dio

Le teorie di Democrito



LA TEORIA DEGLI ATOMI

Per Democrito  gli elementi originari e fondamentali erano gli ATOMI, particelle minime e indivisibili di materia di cui tutte le cose sono costituite.
gli atomi sono INFINITI e IDENTICI tra loro dal punto di vista QUALITATIVO ma differiscono per quanto riguarda gli aspetti QUANTITATIVI. Aggregandosi e disgregandosi essi determinano la nascita e la morte di tutte le cose e dalla posizione e dall'ordine che assumono nell'aggregato dipendono la mutevolezza e la diversità dei fenomeni osservabili.


L'AFFERMAZIONE DEL VUOTO

Per poter affermare questa teoria Democrito ebbe bisogno di riconoscere l'esistenza del vuoto, ovvero del non essere. Per lui il vuoto è il nulla assoluto un posto dove gli atomi possono circolare liberamente. 



Il metodo scientifico di Democrito

Democrito suddivide il metodo scientifico in tre parti
  • la conoscenza sensibile : che ci fa cogliere le cose così come appaiono ai sensi
  • l'elaborazione intellettuale dell'esperienza
  • la formulazione di una legge che spiega i fenomeni in modo razionale
Per il filosofo esistono due tipi di conoscenza, la conoscenza oscura e quella genuina 
  • oscura : tipo di conoscenza che si ferma al livello sensibile 
  • genuina è quella in grado di stabilire le qualità oggettive della realtà 

ANASSAGORA

Anassagora di Clazomene



Anassagora nacque intorno al 500 a.C a Clazomene, nel 462 si trasferì a Atene dove visse molti anni. Viene considerato uno dei primi veri scienziati. Si interessò alla matematica, alla biologia,alla medicina ma sopratutto all'astronomia. Fu cacciato da Atene proprio a causa della sua passione e i suoi studi rivoluzionari legati al cosmo.
Infatti riteneva che il sole non fosse una divinità ma solo una massa infuocata.
La sua mentalità si basa su un nuovo modo di ragionare e di vedere la vita, si tratta infatti di basarsi sull'osservazione diretta oltre che sul ragionamento.
I progressi che fece nell'ambito cosmologico dimostrano che Anassagora aveva una percezione delle dimensioni e della configurazione dell'universo migliore di quella dei suoi predecessori. Egli infatti affermava che il sole ci appare piccolo poichè dista molto da noi, ma in realtà è più grande del Peloponneso. inoltre riteneva che esso non fosse parte della terra nè che tramontasse dietro i monti come si era creduto da sempre. Sosteneva che anche la luna non facesse parte della terra e anche se più piccola del sole è ci appare più grande poichè più vicina a noi.



Le teorie di Anassagora




LA TEORIA DEI SEMI

Seguendo un attenta osservazione empirica Anassagora elaborò una teoria.  Egli affermava che a dare origine a tutte le cose visibili vi sono particelle piccolissime e invisibili di materia. Esse, secondo lui, intervengono nella composizione di ogni cosa, nel senso che in ogni cosa vi sono semi di ogni sostanza, se pur in quantità piccolissima. Questo è il motivo per il quale Anassagora afferma che "tutto è in tutto".
Questa teoria nasce grazie all'osservazione del fenomeno della nutrizione, infatti mangiando e bevendo noi nutriamo il nostro corpo tanto che crescono capelli, unghie, ossa.... Per questo Anassagora deduce che in ogni cosa che noi mangiamo vi è contenuto il seme della crescita per ogni nostro organo.
Il concetto "SEME" può spiegare tutte le trasformazione che avvengono in natura. 
Seguendo le sue argomentazioni riusciamo a vedere come lui parte dal principio che una volta vi era un insieme confuso di semi. Secondo il filosofo vi è stato un processo di differenziazione e di separazione degli elementi, motivo per il quale la realtà è ciò che è.  Questo processo è servito alla formazione di organi differenti con caratteristiche e funzioni specifiche. 
Nonostante ciò permane una base comune e unitaria  costituita da infiniti elementi invisibili.

IL NOUS COME PRINCIPIO ORDINATORE 

Per spiegare l'origine dell'universo dalla caotica mescolanza degli elementi originari,Anassagora utilizza quella che lui chiama intelligenza.  Questa determina il movimento e ha la funzione di controllare, ordinare e spiegare la realtà naturale.
L'intelligenza di Anassagora è un energia illimitata dotata di forza propria. 

EMPEDOCLE

Empedocle di Agrigento



Empedocle nacque intorno al 484- 481 a.C ad Agrigento  da un'antica famiglia aristocratica. Fu partecipe alla vita politica del tempo schierandosi dalla parte dei democratici. Morì tra il 424- 421 a.C, non si hanno notizie precise.
Fu uno tra i nuovi precursori del nuovo approccio di carattere scientifico.
Scrisse un poema, "Sulla Natura", nel quale descrisse la nascita dell'universo a partire dalla situazione originaria indifferenziata, lo sfero. In questa situazione vi si trovano i quattro elementi, che lui chiama radici, mescolati tra loro.
Secondo Empedocle questi principi sono eterni e immutabili.  Ciascuno di essi, afferma Empedocle, può essere suddiviso in piccole parti ma ogni parte sarà della medesima qualità.

Il filosofo si presentava al popolo come un  dio immortale con al seguito donne e uomini in cerca di guarigione. A loro Empedocle promette la liberazione dagli affanni e dal dolore, che secondo lui nascono dall'ignoranza e dalla paura della morte.


Le teorie di Empedocle



LE FORZE COSMICHE

Empedocle si chiese cosa spingesse gli elementi a separarsi, infrangendo l'unità e la perfezione dello sfero. Egli ipotizzò che ci fossero 2 forze  cosmiche, L'AMORE e L'ODIO, le quali presiedono rispettivamente l'unione e la separazione dei principi originali

Mescolando e separando i principi originali  detrerminano la creazione e la distruzione di tutte le cose. Per Empedocle a differenza degli ionici, la nascita e la morte venivano attribuite alla mescolanza dei vari elementi.
Per il filosofo l'esistenza è il momento intermedio, ovvero la tensione tra i due estremi.



LA TEORIA DELLA CONOSCENZA E LA CONCEZIONE DEL MALE 


Il simile conosce il simile, ovvero secondo Empedocle dalle cose si scaturiscono delle scariche che colpiscono gli organi sensoriali, e le parti del nostro organismo le riconoscono (es acqua riconosce acqua) 
Secondo Empedocle il male è determionato dall'irruzione della contesa (odio) sulla scena del mondo. L'irruzione è rappresentata dal delitto originario, la causa della contaminazione. L'uccisione di animali per il filosofo è un atto indegno, come se si uccidessero  consanguigni.

ZENONE E I PARADOSSI LOGICI

ZENONE E I PARADOSSI LOGICI
Zenone di Elea era un fedele discepolo di Parmenide.
Parmenide sosteneva due tesi: 
  • l’essere è uno.
  • l’essere è immutabile. 
Zenone contradiceva colore che affermavano:
  • la pluralità dell’essere e delle cose (pitagorici)
  • il movimento (Eraclito e gli eraclitei)
Argomenti Zenoniani —> Paradossi (spiegazioni logiche che vanno contro alla realtà)
Paradosso di “Achille e il piede veloce”
Egli sosteneva che Achille, in una competizione con una tartaruga, non sarà mai in grado raggiungere l’animale, qualora questo fosse in vantaggio.
Infatti quando egli avrà raggiunto la tartaruga questa avrà fatto già un altro tratto, e così all’infinito.



PARMENIDE E IL PENSIERO DELL'ESSERE


PARMENIDE 
E IL PENSIERO DELL'ESSERE

Parmenide era considerato il filosofo dell'unità e della stabilità.
Egli ha vissuto ad Elea, antica colonia greca situata sulla costa della Campania e credeva in un ambiente culturale e intellettuale aristocratico.
Parmenide scrisse un poema in versi intitolato "sulla natura" di cui restano solamente il proemio e vari frammenti.
Nell'opera di Parmenide si riflette l'aspirazione a una sapienza sacrale.
Infatti nel proemio Parmenide immagina di essere trasportato da un carro trainato dalle Muse alle porte del Sole e di ricevere da una dea la rivelazione sulla verità che dovrà comunicare al mondo.
Nonostante la cornice sia di carattere religioso, la materia del messaggio di Parmenide e le movenze argomentative del suo discorso sono decisamente filosofiche e razionali.

Il messaggio di Parmenide è sostanzialmente rappresentato da questa affermazione: l'essere è, e non può non essere, mentre il non essere non è, e non può essere; ciò significa che soltanto l'essere esiste e che il non essere non esiste e non può nemmeno essere pensato.

Infatti secondo Parmenide essere è ciò che è comune a tutti gli enti e che esiste alla pienezza assoluta e perfetta, eterna e immobile. Si tratta di una prospettiva nettamente antagonista alla concezione dinamica dell'universo di Eraclito.
Con Parmenide ha inizio "l'ontologia", cioè lo studio dell'essere in quanto essere, nelle sue caratteristiche universali.
Molti studiosi avanzarono l’ipotesi che il pensiero parmenideo fosse la risposta alle inquietudini sociali di cui soffriva la città di Elea.
Le sue argomentazioni poggiano su dimostrazioni logiche molto rigorose.
Con Parmenide si afferma l’attitudine a valutare il le tesi e a sostenerle con argomenti razionali.
Parmenide basava il suo procedimento logico partendo dal presupposto che il mondo non possa derivare dal nulla perché se fossi il contrario questo sarebbe la fine del pensiero e della realtà.



I caratteri essenziali dell’”essere” secondo Parmenide
  • l’essere è ingenerato e imperituro: l’essere non può nascere e non può morire.
  • l’essere è eterno: non ha né  passato né futuro. 
  • l’essere è immutabile e immobile.
  • l’essere è finito: Parmenide dice che l’essere è una sfera perfettamente omogenea.

Nella filosofia poi vennero introdotti dei principi:
  • il principio d’identità: A=A: l’essere è ed è identico a se stesso 
  • il principio di non contraddizione: l’essere è, dunque non può non essere.
  • il principio del terzo escluso: ogni cosa o è, o non è.